Progetto Mostra Pasquale 2019

Progetto Mostra Pasquale 2019

“Passi…..”

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Tra pittura e arte presepiale gli ultimi giorni di Gesù tra i vicoli di Napoli
Periodo: dal 17 Aprile al 31 Maggio 2019


Prefazione
A Napoli dalla seconda metà del secolo XVIII l'estro e la bravura di scultori e artisti modellatori di creta, consentirono
a una committenza colta di trasportare nel tempo il sacro Evento della Nascita di Cristo, ricollocandolo nell’universo
variegato della città neo capitale del Regno.
Da questo periodo in poi i passi e i personaggi dei vangeli canonici e più spesso di quelli apocrifi, diventano spunti
per le rappresentazioni sceniche del presepe e si intersecano con scene di vita quotidiana tratta a più riprese dalla
pittura di genere, da quella paesaggistica, e non ultima da quella naturalistica maturata all'ombra dall'eredità
Caravaggesca lasciata a Napoli durante il Seicento.
Il rito della costruzione del presepe napoletano si ripete in ogni casa da oltre trecento anni con scene, personaggi e
ambientazioni cristallizzate nel tempo e per tanto tradizionalmente imprescindibili.
Ma se dunque è stato possibile far nascere Cristo a Napoli nel XVIII secolo con il popolo testimone e al contempo
protagonista dell'evento, perché analogamente non sia possibile fargli vivere, ivi anche la passione, la morte e la
resurrezione?
E' da questa domanda che prende forma il progetto "Passi", una rivisitazione in chiave presepiale degli ultimi giorni
della vita di Cristo ambientata tra i vicoli della città riconoscibili seppure da piccoli frammenti architettonici e
paesaggistici.
Considerando che tale rappresentazione risulta essere unica nel suo genere e che gli artisti sicuramente non
possiedono come collezione pastori o scene riconducibili a questa tematica, si comprende che occorre un certo
tempo per la modellazione e per le sceneggiature anch’esse diverse ed uniche.
Per cui il progetto "Passi" prevede 10 scene significative della “Passione di Cristo” ispirate ai passi dei vangeli
canonici e realizzate con la tecnica del presepe napoletano del Settecento, dall'ingresso in Gerusalemme fino
all'apparizione ai discepoli dopo la resurrezione.
Inoltre, essendoci in concomitanza la mostra "Caravaggio a Napoli" un focus sul periodo napoletano dell'artista, sulle
frequentazioni, gli ambienti, ma anche lo studio e gli spazi che fecero da sfondo al percorso artistico del pittore.
Mostra che sarà inaugurata il 12 Aprile al Museo di Capodimonte, si è pensato di inserire nelle scene della passione,
la trasposizione plastica di cinque quadri di Caravaggio: la flagellazione, l'ecce homo, cristo sul monte degli ulivi, la
deposizione, la cena di Emmaus. Tra questi dipinti presi a riferimento, si è scelto anche “Cristo sul monte degli ulivi”
per richiamare all’osservazione del pubblico un’opera andata distrutta nel 1945 durante l'incendio della Flakturm
Friedrichshain di Berlino e di cui ne è testimonianza una foto d'archivio in bianco e nero. Tale immagine è stata
ricostruita con l'ipotesi verosimile della colorazione delle vesti dei santi desunta sia da altre tele a tema sacro del
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Merisi, sia da recenti studi sulla restituzione fotografica delle tonalità di grigio rispetto ai colori originali tipici della
fotografia in bianco e nero.
La caratteristica innovativa di questa mostra, con diversi elementi di suggestione religiosa legati alla tradizione
napoletana, nonché al richiamo della pittura caravaggiesca che ha influenzato molti artisti napoletani dell’epoca, può
essere inserita nell'ambito dei percorsi culturali del comune di Napoli, correlati alla mostra "Caravaggio a Napoli" e
far parte dell’evento culturale del “Maggio dei Monumenti”
La mostra "Passi" ospiterà anche un paio di artisti nell'ambito dell'arte sacra, autori di opere scultoree e di cicli della
vita di Gesù realizzati in legno e terracotta.
Le scene della passione sono ambientate nel periodo settecentesco.
1) Domenica delle Palme
E’ la scena festosa di Gesù che entra dalla “Porta di San Gennaro” per un messaggio di pace
2) L’orazione nell’orto degli Ulivi.
Si è inteso raggruppare in questa scena, con l’orazione di Gesù, ciò che è avvenuto prima della cattura.
3) Cristo sul monte degli ulivi (omaggio al dipinto distrutto di Caravaggio)
4) La flagellazione (omaggio al Caravaggio)
Scena minimale con colonna e fondo al buio di un portico
5) Ecce Homo (omaggio al Caravaggio)
Scena che immagina l’esposizione al popolo dei quartieri spagnoli
6) Via crucis 6^ Stazione Veronica asciuga il viso di Gesù
Scena che interpreta una sosta della via crucis, sulla salita capodimonte (anticamente chiamata la salita del
presepe). Qui sarà rappresentata la donna di nome veronica, che asciuga il viso di Gesù
7) Simbolo della Crocifissione
I limiti di spazio e di rappresentazione, non hanno impedito di richiamare l’elemento di fulcro dell’intera
settimana di passione. Avremo una donna vestita di nero che dalla sua stanza attraverso una finestra da
lontano osserva le tre croci poste su un ipotetico Monte Somma, in una prospettiva che richiama anche il
Vesuvio (forte simbolo di Napoli)
8) Deposizione (omaggio a Caravaggio)
Gesù viene sorretto per essere deposto dalla croce all’ingresso delle Cave di Capodimonte
9) Sepolcro della resurrezione
Il sepolcro viene ambientato nelle cave delle catacombe di San Gennaro, e rispetto alla scena precedente
richiama la Resurrezione: Vi saranno le tre donne (i primi testimoni della nascita di Gesù sono i pastori, gente
semplice e umile. Le prime testimoni della Risurrezione sono le donne) che entrano nell’atrio del sepolcro
con aspetto smarrito ed incredulo nel non trovare il corpo di Gesù. Al suo posto vedono un lenzuolo con la
sua immagine (sindone) e sulla parete la colomba dello Spirito Santo
10) Cena di Emmaus
Per l’apparizione di Gesù dopo la resurrezione è stata scelta tra le due opere del Caravaggio della Cena di
Emmaus, quella più suggestica con i due discepoli del Nazareno sobbalzanti per averlo riconosciuto, un oste
incuriosito ed un Cristo che benedice il pane come se stesse benedicendo gli osservatori. Per questa scena si
fa riferimento alla “Taverna del Cerriglio” nella quale è stato presente il Caravaggio.
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